Parlare di alimentazione e invecchiamento è come affacciarsi ad un mondo variegato e complesso, in quanto i cibi interagiscono direttamente con i meccanismi biochimici che sottostanno alla vita stessa del nostro organismo. Non è sbagliato affermare che “noi siamo quello che mangiamo”… Infatti il nostro organismo deve forzatamente utilizzare le molecole, i substrati energetici, i micro e i macronutrienti che gli andiamo a fornire, così da poter far fronte a tutte le proprie necessità metaboliche. L’alimentazione è vita. Come tale può contribuire ad una vita qualitativamente migliore e più longeva o, viceversa, favorire un più precoce decadimento della propria salute sia fisica che psichica.
Sviluppare una nutrizione antiaging è quindi un ambito di lavoro affascinante e al tempo stesso complicato, che richiede continue ricerche e periodici aggiornamenti, essendo in continuo divenire (“Panta rei” affermava fin dall’antichità Eraclito…).
La dieta a zona nasce come dieta anti-invecchiamento ed è una dieta ricalcata sulla popolazione nordamericana. A sua volta la dieta mediterranea ha svariati punti a suo favore. Infine esiste la necessità di bilanciare al meglio il rapporto tra Omega-3 e Omega-6, come elemento essenziale per una garanzia di miglior salute e maggior longevità. L’insieme di questi tre fattori conduce ad una rivisitazione di ciascuna di queste impostazioni nutrizionali, al fine di poterle rendere più concretamente praticabili in relazione allo stile alimentare della nostra popolazione.
In questo contesto veniamo quindi a riportare le linee guida, approvate dal comitato scientifico dell’A.M.I.A. Associazione Medici Italiani Anti-Aging, così da fissare delle “regole” e una “cornice” di valenza nutrizionale nel contesto di una corretta strategia anti invecchiamento.
Una corretta impostazione nutrizionale anti-aging verte sulle seguenti considerazioni di base: