Gli aspetti che maggiormente caratterizzano il declino neuromotorio dell’organismo nel corso dell’invecchiamento sono la perdita della massa muscolare e della forza: un quadro multifattoriale che prende il nome di sarcopenia.
La sarcopenia inizia a comparire intorno alla quarta decade di vita, portando ad una perdita di massa muscolare del 3-5% entro i 50 anni e successivamente dell’1-2% ogni anno. Un andamento che in circa il 40% dei soggetti porta a dimezzare il patrimonio muscolare entro i 75 anni di età, con una prevalenza leggermente maggiore negli uomini rispetto alle donne.
Il fenomeno della sarcopenia ha profonde ripercussioni sulle capacità motorie e sul livello di attività fisica dei soggetti: nei casi più gravi compromette l’autonomia di movimento, l’equilibrio diviene instabile, si diventa incapaci di salire e scendere le scale o portare a casa la spesa, la frequenza del passo è fortemente ridotta. Nell’anziano la sarcopenia contribuisce ad aumentare il rischio di cadute e di fratture correlate, rappresentando la principale causa di invalidità e debolezza.
Il problema della sarcopenia in Italia, analogamente ad altri paesi industrializzati, ha un notevole impatto socio-economico se si considera che la struttura demografica della popolazione si sta modificando, con una riduzione delle fasce d’età più giovani e un progressivo aumento di quelle anziane.
I professionisti della salute devono pertanto promuovere programmi di trattamento affinché i soggetti in età avanzata possano mantenere una buona qualità della vita. Una pratica regolare dell’attività fisica e l’adozione di un’alimentazione adeguata rappresentano le linee guida, mentre si stanno facendo strada nuove strategie che includono l’utilizzo d’integratori e supplementi dietetici.
https://www.simg.it/Riviste/rivista_simg/2011/02_2011/4.pdf