SALUTE, BENESSERE E MOVIMENTO: MONITORAGGIO ANNUALE SPECIFICO DI UN PROGRAMMA DI FITNESS
Relatore: Prof. STEFANO MAZZONI
Tesi di Laurea di: MARCO MARIANI Matricola n. 702537
Anno Accademico 2007 / 2008
INTRODUZIONE
Esiste una chiara relazione tra stato di salute e forma fisica e non sono io certo ad averlo scoperto. Quanto migliore è la forma fisica tanto minore sarà il rischio di malattia e tanto maggiore è la durata della vita. Per essere ancor più precisi soltanto un’attività fisica regolare e modellata sulla persona si associa con lo stato di salute. Per molti anni la stessa è stata descritta come l’assenza di malattia e questo è il significato che ancora oggi molte persone gli attribuiscono. Ora la definizione risulta ampliata comprendendo oltre al benessere fisico, quello mentale e spirituale. E’ comprensibile quindi la relazione esistente tra stato di salute e senso di benessere, che come risultante da uno stato di salute ottimale. La vecchia concezione del termine salute, che metteva la malattia da una parte e la salute stessa dall’altra, è cambiata: oggi il senso di benessere viene visto come un processo dove l’individuo ne rappresenta la parte attiva e fondamentale.
Se da una parte il sistema sanitario e i medici sono orientati a correggere i problemi causati dalle malattie, dall’altra il senso di benessere si basa sulla prevenzione e sulla riduzione dei fattori di rischio, e dipende da ogni singolo individuo.
Come abbiamo visto essere in buona salute non significa più soltanto non essere affetti da patologie e malanni, come si pensava, ma vuol dire anche e soprattutto possedere un buono stato di benessere: non si può pensare allora di aspettare l’insorgere di una patologia per considerare la propria salute a repentaglio. E’ ovvio che ci si debba attivare prima attraverso l’attuazione di misure preventive. Molti dei disturbi che poi degenerano in vere e proprie patologie nascono col passare del tempo, in maniera silente, senza che noi ce ne accorgiamo. Sarebbe sbagliato allora aspettare di dover curare una patologia, piuttosto che armarsi nei suoi confronti in maniera preventiva: purtroppo quello che accade sempre più spesso è questo. Parlano chiaro infatti le stime e i dati relativi per esempio al tasso di mortalità causata da problemi dell’apparto cardiocircolatorio che coinvolgono circa il 50% dei cittadini.
Sicuramente questi dati non sarebbero gli stessi se le persone si attivassero preventivamente, attraverso la pratica di una attività di movimento: un programma che sia in grado di attivare tanto la componente prettamente fisica, come il tono muscolare e l’apparato circolatorio, quanto quella nutrizionale. La mia esperienza di tirocinio formativo effettuata durante il corso di laurea presso la palestra “Miami Club” di Lazzate mi ha permesso di conoscere la realtà dell’ambiente della palestra, nei confronti del quale ero inizialmente suscettibile, perché nella mia mente lo immaginavo come un luogo per soli pesisti, body-builder: pensavo che fosse un ambiente dove le persone andavano letteralmente a gonfiare il proprio corpo, dove ci si spingeva fino al limite dell’esasperazione, dove si pensava a ogni metodo per mettere su muscoli senza pensare a come invece preservare il proprio corpo e la propria salute; invece mi stavo sbagliando.
Ed è così che ho potuto apprezzare una realtà completamente diversa, fatta di persone specializzate Laureate in Scienze Motorie che come scopo primario hanno quello di divulgare e infondere una cultura motoria nelle persone. Mi sono fatto coinvolgere così da un metodo di allenamento a parer mio innovativo quale il “Longevity Program”, che ora io stesso pratico, dove la parole d’ordine è prevenzione e non come in molti altri ambienti, prestazione. Un programma che tende a salvaguardare la persona in ogni suo aspetto, efficace per mantenere altamente funzionali tutte le componenti fisiologiche del nostro corpo attraverso la stimolazione e l’allenamento della capacità condizionali quali forza, resistenza e mobilità articolare, non scisse, ma ben concatenate l’una con l’altra. Sappiamo infatti che il nostro corpo è fatto per muoversi, e quindi quale modo migliore se non quello capace di stimolarlo attraverso un’attività a tutto tondo.
Accanto al lavoro anaerobico si porrà quello aerobico: il primo ha lo scopo di attivare e innalzare la massa magra, per aumentare il metabolismo basale, per avere un aspetto migliore e tonico, per prevenire osteoporosi e sarcopenia; il secondo ha il fine di migliorare la capacità del nostro sistema cardio-polmonare, allontanando da patologie ad esso connesse. Il tutto è poi coadiuvato dalla seduta di mobilità articolare e stretching atte a migliorare la flessibilità, insegnare le corrette posture e infondere rilassamento, fondamentali per completare il benessere psico-fisico.
Concludendo si comprende bene come sia importante attivarsi e iniziare a praticare un’attività che salvaguardi la nostra salute, senza scordare però che un ruolo importante lo svolge sì un’attività completa, ma anche uno stile di vita corretto e salutare, che prevede soprattutto sane abitudini alimentari e l’astensione dai vizi.