
Il 30° anno coincide con l’inizio di una progressiva riduzione ed efficienza delle funzioni fisiologiche in genere:
– In linea generale il metabolismo basale (consumo calorico per le funzioni vitali di base dell’organismo) e l’efficienza cardiocircolatoria e respiratoria e altre importanti funzioni fisiologiche si abbassano di circa l’1% l’anno. Il progressivo abbassamento del metabolismo basale comporta un più facile accumulo di grasso sottocutaneo.
– Diminuisce la gittata cardiaca (quantità di sangue pompata nell’unità di tempo) di circa l’1% l’anno. Il cuore tende a rispondere allo sforzo aumentando solo il numero di pulsazioni e non anche il volume. L’invecchiamento del collageno e dell’elastina tende ad indurire le arterie determinando un innalzamento della pressione arteriosa e, di conseguenza, un sovraccarico funzionale del cuore.
– I polmoni perdono elasticità e diminuiscono la loro capacità vitale (volume massimo di aria che può essere inspirata ed espirata, con un singolo respiro, nell’unità di tempo). Diminuisce, di circa l’1% l’anno, anche il VO2 max (la più grande quantità di ossigeno che si riesce a consumare nell’unità di tempo riferendosi ad 1 Kg. di peso corporeo, ovvero aumento dell’ossigeno nel sangue e maniera ottimale in cui giunge ai muscoli). Le possibili alterazioni dei capillari polmonari portano ad un progressivo minor scambio tra ossigeno ed anidride carbonica. Questo fatto va a scapito del metabolismo ottimale a livello dei tessuti del corpo, specialmente del sistema nervoso nel quale vi è una perdita di neuroni e una diminuita produzione di neurotrasmettitori. Quindi riduzione della reattività e della coordinazione motoria.
– I muscoli cominciano a perdere il loro trofismo (stato di nutrizione e massa), aumenta il tessuto fibroso e diminuisce il numero di fibre muscolari (soprattutto quelle del tipo IIb). Si deteriora il collagene, costituente fondamentale dei tendini muscolari e dei legamenti articolari. Tutto questo rende la muscolatura meno forte e meno elastica.
– Le cartilagini articolari si assottigliano. Le articolazioni possono calcificarsi ed erodersi mentre la perdita di massa ossea fa perdere elasticità allo scheletro. Possono quindi instaurarsi delle accentuazioni delle normali curve della colonna vertebrale.
Un’attività fisica ben programmata in funzione dell’età e della condizione fisica può contenere “l’aggressione” del tempo sia sul fisico che sulla psiche.